新概念意大利语写作辅导资料汇集(2)

全国等级考试资料网 2022-09-09 01:33:39 91

- Madama, - disse allora il giovane - l’alta bellezza e le

laudevoli maniere della nostra Giannetta, e il non poter-

la fare accorgere, non che pietosa, del mio amore, e il

non avere ardito mai di manifestarlo ad alcuno, m’hanno

condotto dove voi mi vedete; e se quello che promesso

m’avete o in un modo o in un altro non segue, state sicu-

ra che la mia vita fia brieve.

La donna, a cui più tempo da conforto che da riprensio-

ni parea, sorridendo disse:

- Ahi, figliuol mio, dunque per questo t’hai tu lasciato

aver male? Confortati e lascia fare a me, poi che guarito

sarai.

Il giovane, pieno di buona speranza, in brevissimo tem-

po di grandissimo miglioramento mostrò segni, di che la

donna contenta molto si dispose a voler tentare come

quello potesse osservare che promesso avea. E, chiama-

ta un dì la Giannetta per via di motti assai cortesemente

la domandò se ella avesse alcuno amadore.

La Giannetta, divenuta tutta rossa, rispose:

- Madama, a povera damigella e di casa sua cacciata,

come io sono, e che all’altrui servigio dimori, come io

fo, non si richiede né sta bene l’attendere ad amore.

A cui la donna disse:

- E se voi non l’avete, noi ve ne vogliamo donare uno, di

che voi tutta giuliva viverete e più della vostra biltà vi

diletterete; per ciò che non a’ convenevole che così bella

damigella, come voi siete, senza amante dimori.

A cui la Giannetta rispose:

- Madama, voi dalla povertà di mio padre togliendomi,

come figliuola cresciuta m’avete, e per questo ogni vo-

stro piacer far dovrei; ma in questo io non vi piacerò

già, credendomi far bene. Se a voi piacerà di donarmi

marito, colui intendo io d’amare, ma altro no; per ciò

che della eredità de’ miei passati avoli niuna cosa rimasa

m’è se non l’onestà, quella intendo io di guardare e di

servare quanto la vita mi durerà.

Questa parola parve forte contraria alla donna a quello a

che di venire intendea per dovere al figliuolo la promes-

sa servare, quantunque, sì come savia donna, molto seco

medesima ne commendasse la damigella, e disse:

- Come, Giannetta? Se monsignore lo re, il quale è gio-

vane cavaliere, e tu sé bellissima damigella, volesse del

tuo amore alcun piacere, negherestigliele tu?

Alla quale essa subitamente rispose:

- Forza mi potrebbe fare il re, ma di mio consentimento

mai da me, se non quanto onesto fosse, aver non potreb-

be.

La donna, comprendendo qual fosse l’animo di lei, la-

sciò stare le parole e pensossi di metterla alla pruova; e

così al figliuol disse di fare, come guarito fosse, di met-

terla con lui in una camera e ch’egli s’ingegnasse d’avere

di lei il suo piacere, dicendo che disonesto le pareva che

essa, a guisa d’una ruffiana, predicasse per lo figliuolo e

pregasse la sua damigella.

Alla qual cosa il giovane non fu contento in alcuna gui-

sa, e di subito fieramente peggiorò: il che la donna veg-

gendo, aperse la sua intenzione alla Giannetta. Ma più

costante che mai trovandola, raccontato ciò che fatto

avea al marito, ancora che grave loro paresse, di pari

consentimento diliberarono di dargliele per isposa,

amando meglio il figliuol vivo con moglie non convene-

vole a lui che morto senza alcuna; e così, dopo molte

novelle, fecero.

Di che la Giannetta fu contenta molto e con divoto cuo-

re ringraziò Iddio che lei non avea dimenticata; né per

tutto questo mai altro che figliuola d’un piccardo si dis-

se.

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