意大利语阅读学习:《达芬奇密码》第四章(02)
Fache brontolò: ?Una ferita sulla faccia di Parigi?. "Uno a zero." Langdon sentiva che il suo accompagnatore era un uomo difficile da accontentare. Si domandò se Fache sapesse che la piramide, per esplicita richiesta del presidente Mitterrand, era costituita di esattamente 666 lastre di vetro, una bizzarra richiesta che era ancora oggetto di discus-sione da parte degli appassionati di esoterismo, per i quali il 666 era il nu-mero della Bestia, ossia di Satana. Langdon preferì lasciar perdere. A mano a mano che si inoltravano nel foyer sotterraneo, le sue superfici cominciarono a emergere dall’ombra. Costruito diciassette metri sotto il livello del suolo, il nuovo atrio del Lou-vre, settemila metri quadrati, si allungava come una grotta infinita. Con il suo marmo di un caldo color ocra intonato alla pietra color miele della fac-ciata sovrastante, la sala sotterranea era in genere piena di luce e di turisti. Quella notte, invece, l’atrio era spoglio e scuro e l’intero spazio dava un senso di gelo che richiamava alla mente l’atmosfera di una cripta. ?E gli agenti del servizio di sicurezza del museo?? chiese Langdon. ?En quarantaine? rispose Fache, in tono leggermente offeso, come se lo studioso avesse messo in dubbio l’integrità dei suoi uomini. ?Ovviamente, questa sera è entrato qualcuno che non doveva entrare. Tutti i guardiani notturni sono stati riuniti in un’altra ala per essere interrogati. Saranno i miei agenti a occuparsi della sicurezza del museo per questa notte.? Langdon annuì. Accelerò il passo per non allontanarsi da Fache. ?Conosceva bene Jacques Saunière?? chiese il capitano. ?In realtà non lo conoscevo affatto. Non l’ho mai incontrato.? 相关资料 |