意语小说阅读:《木偶奇遇记》23

全国等级考试资料网 2019-01-22 16:08:14 68

23. Pinocchio piange la morte della bella Bambina dai capelli turchini: poi trova un Colombo che lo porta sulla riva del mare, e lì si getta nell’acqua per andare in aiuto del suo babbo Geppetto.

 


Pinocchio corre tra i campi

 


Appena Pinocchio non sentì più il peso durissimo e umiliante di quel collare intorno al collo, si pose a scappare attraverso i campi, e non si fermò un solo minuto, finché non ebbe raggiunta la strada maestra, che doveva ricondurlo alla Casina della Fata.

 


Arrivato sulla strada maestra, si voltò in giù a guardare nella sottoposta pianura, e vide benissimo a occhio nudo il bosco, dove disgraziatamente aveva incontrato la Volpe e il Gatto: vide, fra mezzo agli alberi, inalzarsi la cima di quella Quercia grande, alla quale era stato appeso ciondoloni per il collo: ma guarda di qua, guarda di là, non gli fu possibile di vedere la piccola casa della bella Bambina dai capelli turchini.

 


Allora ebbe una specie di tristo presentimento e datosi a correre con quanta forza gli rimaneva nelle gambe, si trovò in pochi minuti sul prato, dove sorgeva una volta la Casina bianca. Ma la Casina bianca non c’era più. C’era, invece, una piccola pietra di marmo sulla quale si leggevano in carattere stampatello queste dolorose parole:

 

 

 


QUI GIACE

 


LA BAMBINA DAI CAPELLI TURCHINI

 


MORTA DI DOLORE

 


PER ESSERE STATA ABBANDONATA DAL SUO

 


FRATELLINO PINOCCHIO

 

 

 


Come rimanesse il burattino, quand’ebbe compitate alla peggio quelle parole, lo lascio pensare a voi. Cadde bocconi a terra e coprendo di mille baci quel marmo mortuario, dette in un grande scoppio di pianto. Pianse tutta la notte, e la mattina dopo, sul far del giorno, piangeva sempre, sebbene negli occhi non avesse più lacrime: e le sue grida e i suoi lamenti erano così strazianti e acuti, che tutte le colline all’intorno ne ripetevano l’eco.

 


E piangendo diceva:

 


"O Fatina mia, perché sei morta?... perché, invece di te, non sono morto io, che sono tanto cattivo, mentre tu eri tanto buona?... E il mio babbo, dove sarà? O Fatina mia, dimmi dove posso trovarlo, che voglio stare sempre con lui, e non lasciarlo più! più! più!... O Fatina mia, dimmi che non è vero che sei morta!... Se davvero mi vuoi bene... se vuoi bene al tuo fratellino, rivivisci... ritorna viva come prima!... Non ti dispiace a vedermi solo e abbandonato da tutti? Se arrivano gli assassini mi attaccheranno daccapo al ramo dell’albero... e allora morirò per sempre. Che vuoi che faccia qui, solo in questo mondo? Ora che ho perduto te e il mio babbo, chi mi darà da mangiare? Dove anderò a dormire la notte? Chi mi farà la giacchettina nuova? Oh! sarebbe meglio, cento volte meglio, che morissi anch’io! Sì, voglio morire!... ih! ih! ih!..."

 


E mentre si disperava a questo modo, fece l’atto di volersi strappare i capelli: ma i suoi capelli, essendo di legno, non poté nemmeno levarsi il gusto di ficcarci dentro le dita.

 


Intanto passò su per aria un grosso Colombo, il quale soffermatosi, a ali distese, gli gridò da una, grande altezza:

 


"Dimmi, bambino, che cosa fai costaggiù?"

 


"Non lo vedi? piango!" disse Pinocchio alzando il capo verso quella voce e strofinandosi gli occhi colla manica della giacchetta.

 


"Dimmi, soggiunse allora il Colombo, non conosci per caso fra i tuoi compagni, un burattino, che ha nome Pinocchio?"

 


"Pinocchio?... Hai detto Pinocchio?" ripeté il burattino saltando subito in piedi. "Pinocchio sono io!"

 


Il Colombo, a questa risposta, si calò velocemente e venne a posarsi a terra. Era più grosso di un tacchino.

 


"Conoscerai dunque anche Geppetto?" domandò al burattino.

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